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Argentatura

6 marzo 2025 di
PHIL RIZZI
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Una volta che la lacca "master" è stata incisa, deve essere metallizzata per diventare conduttiva all‘elettrodo negativo (catodo) nel processo di elettroformatura che seguirà.

La tecnica è quella di ricoprirne la parte frontale con un sottile strato di argento metallico. Per ottenere questo, si spruzzano due reagenti pressurizzati in direzioni convergenti, affinchè la loro reazione avvenga direttamente sulla superficie della lacca, che nel frattempo sta ruotando a velocità costante.

La reazione chimica è simile a quella del test di Tollens:

  • il nitrato d‘argento (AgNO₃) è la sostanza che viene ridotta;
  • il glucosio (C6H12O6) è la sostanza riducente;
  • l‘ammoniaca concentrata (NH₃) è la sostanza complessante.

Durante la reazione, i cationi di argento (Ag⁺) vengono ridotti ad argento metallico (Ag), mentre il glucosio viene ossidato ad acido gluconico. La reazione non è spontanea; richiede un ambiente alcalino e una temperatura sufficientemente elevata.

L‘uso di ammoniaca concentrata previene la formazione di ossido di argento ed aiuta a mantenere un potenziale di riduzione di Ag⁺ relativamente costante.

La reazione chimica completa è:

e produce argento metallico (Ag), acido gluconico (C6H12O7), ammoniaca (NH₃) e acqua (H2O).

Per accelerare il processo di riduzione di Ag⁺ ad Ag, la lacca viene immersa in una soluzione di cloruro di stagno (SnCl2) prima di spruzzare i reagenti.

Affinché la reazione avvenga, la superficie della lacca deve essere estremamente pulita. Pertanto deve essere preventivamente sgrassata e sciacquata, ovviamente con procedure e prodotti efficaci ma poco invasivi.

Il sottile strato di argento che viene spruzzato è spesso solo pochi micron, ed il suo scopo è solo quello di permettere la conducibilità elettrica per l‘elettroformatura vera e propria della prima lastra di nickel derivata dalla lacca, che si chiama "negativo" o – in inglese – "metal master".

Vi sono anche altre procedure preparatorie, che non sono interessanti dal punto di vista tecnico. Tra queste, però, vale la pena di menzionare l‘eliminazione dello strato di lacca dal centro della sua parte posteriore, lasciando scoperto l‘alluminio.

Infatti l‘anima della lacca è un disco di alluminio. Per permettere il passaggio della corrente durante la successiva elettroformatura, la lacca non deve solo essere metallizzata di fronte, ma dovrà anche fare contatto con l‘albero del motorino su cui verrà fatta girare nella cella elettrolitica, poiché il collegamento elettrico col catodo, cioé col polo negativo del generatore, arriverà da lì.

Una volta staccato il primo "negativo" dalla lacca, lo strato di argento rimarrà sempre attaccato al nickel che gli si sarà depositato sopra. Vista la sua fragilità, però, sarà opportuno scioglierlo chimicamente prima di procedere con ulteriori elettroformature, col rischio di copiare eventuali difetti.

Vi sono diversi metodi efficaci per sciogliere l‘argento; uno di questi è l‘uso combinato di ammoniaca e perossido di idrogeno:

E‘ una reazione che avviene progressivamente:

  • l‘ammoniaca reagisce con l‘argento metallico, formando un complesso solubile in cui l‘argento è solo parzialmente ossidato;
  • il perossido di idrogeno accelera il processo di ossidazione e rende possibile lo scioglimento completo dell‘argento.

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